Mario Pappagallo:
In Italia ogni anno muoiono 30 mila persone a causa della BPCO. Una citta' praticamente. Eppure e' sottovalutata: o si pensa alla semplice bronchite cronica o si drammatizza pensando all'enfisema.
La BPCO e' tutt'altra cosa e colpisce quasi 5 milioni di italiani
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Sede congresso Amsterdam:
si chiama RAI, ma non ha niente a che vedere con le varie fiere italiane o sedi congressuali...
In questo momento girano 20 mila persone tra sessioni e stand e la sala principale ne accoglie 5 mila in una volta sola.
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COSA E’ LA BPCO? - Domande e Risposte sulla malattia
1. Domanda: Cos’è la BPCO?
Risposta: La BPCO – Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva- è una malattia polmonare progressiva, non completamente reversibile. La BPCO ostruisce le vie aeree, rendendo difficoltosa la respirazione. Pazienti con BPCO, inclusi quelli con bronchite cronica ed enfisema, mostrano sintomi che vanno da tosse ed espettorato a mancanza di fiato durante sforzi anche modesti. (anche camminare)
2. Domanda: Cosa causa la BPCO?
Risposta: Il fattore di rischio più importante nella BPCO è il fumo di sigaretta, ma anche quello di pipa, sigaro, e altri tipi di tabacco; anche il fumo passivo contribuisce a scatenare i sintomi respiratori della BPCO. Esistono altre cause documentate di BPCO quali polveri e agenti chimici (vapori, irritanti e fumi), e cause domestiche di inquinamento da combustibile (biomassa) utilizzato per cucinare e riscaldare in ambienti mal ventilati.
(l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, WHO, calcola che ogni, circa 400,000 persone muoiono di BPCO per l’esposizione ai fumi combustibili). Anche l’inquinamento atmosferico si aggiunge alla quantità di particelle inalate dai polmoni, ma il suo impatto sulle cause scatenanti la BPCO, non è ancora chiaro. Le infezioni respiratorie della prima infanzia vengono associate con la riduzione della funzionalità respiratoria e con l’aumento dei sintomi respiratori in età adulta.
3. Domanda: Come si diagnostica la BPCO?
Risposta: Ogni qualvolta ci si trova in presenza di un soggetto che è stato esposto a fattori di rischio e che presenta sintomi quali tosse, espettorato, mancanza di fiato durante lo sforzo fisico, si dovrebbe considerare una diagnosi di BPCO. La diagnosi dovrebbe comunque essere confermata da prove di funzionalità respiratoria che ne determinino la gravità e che permettono di seguire il decorso della malattia. La Spirometria è il metodo migliore e viene eseguita presso Cliniche specializzate; permette di misurare la Capacità Vitale Forzata (FVC) e il Volume Espiratorio Forzato nel primo secondo (VEMS). La gravità della BPCO (a rischio, lieve, moderata o grave), determinata in base all’anomalia della spirometria, alla gravità dei sintomi e alla presenza o meno di altre malattie polmonari, come asma e tubercolosi, è fondamentale nel programmare la terapia.
4. Domanda: quante persone soffrono di BPCO?
Risposta: Secondo l’OMS, la BPCO è la quarta causa mondiale di morte (dopo le malattie cardiovascolari, le infezioni respiratorie acute ed è al quarto posto con l’AIDS). Secondo una stima dell’OMS nel 2000 circa 2.74 milioni di persone sono morte di BPCO nel mondo.
5. Domanda: la BPCO colpisce sia uomini che donne?
Risposta: la BPCO colpisce sia uomini che donne. Nel 2000, negli Stati Uniti, il numero di donne morte per BPCO ha superato per la prima volta quello degli uomini, in relazione all’aumentato del numero di donne fumatrici. In Cina, le malattie respiratorie croniche sono la quarta causa di morte nelle vaste aree urbane, e la principale causa nelle aree rurali. Si stima che oltre il 50% degli uomini cinesi fuma, mentre l’indice nelle donne rimane basso (circa 6%). In Cina l’incidenza della BPCO negli uomini e nelle donne è circa la stessa, e ciò sottolinea l’importanza di altri fattori di rischio oltre al fumo, come causa di BPCO nelle donne.
6. Domanda: perchè la BPCO è in aumento in così tanti Paesi?
Risposta: uno studio mondiale datato 1990, fatto dalla Banca Mondiale/OMS, sull’impatto delle varie malattie, ha classificato la BPCO al 12° posto, ma si prevede che nel 2002 la malattia raggiungerà il 5° posto. Questo aumento progressivo sull’impatto globale della BPCO è il risultato dell’aumentato uso di tabacco in Paesi sviluppati ed in via di sviluppo.
7. Domanda: perchè la BPCO è sottodiagnosticata?
Risposta: spesso i pazienti con sintomi di BPCO non consultano il medico e la diagnosi non viene fatta fino ad una progressione sostanziale della malattia. Uno studio americano datato 2000 ha calcolato che a circa 10 milioni di adulti è stata diagnosticata la BPCO dal medico curante, e in base a risultati spirometrici, 24 milioni di adulti soffrono di un danno polmonare compatibile con la BPCO. Anche uno studio epidemiologico giapponese ha mostrato dati simili. L’educazione dei pazienti e del personale sanitario permette di riconoscere precocemente i sintomi della malattia e di intraprendere un trattamento nelle fasi iniziali della malattia
8. Domanda: Come si differenzia la BPCO dall’Asma?
Risposta: Sia la BPCO che l’Asma sono ostruzioni croniche delle vie aeree, hanno sintomi comuni e spesso compaiono entrambi allo stesso paziente. Asma e BPCO comportano infiammazione delle vie aeree ma le caratteristiche intrinseche di tale infiammazione sono molto diverse, e di conseguenza anche la risposta al trattamento. Mentre la limitazione alle vie aeree nell’asma e’ spesso completamente reversibile, sia spontaneamente o con trattamento, nella BPCO non è mai completamente reversibile e di norma, se continua l’esposizione ad agenti nocivi è progressiva.
9. Domanda: L’asma porta alla BPCO? Esiste una relazione tra le due?
Risposta: Esiste certamente una sovrapposizione tra Asma e BPCO; è provato che l’asma persistente può portare ad un’alterazione della struttura delle vie aeree e ad una parziale irreversibilità. Soggetti con asma esposti ad agenti nocivi, causa di BPCO, possono sviluppare una sovrapposizione di infiammazioni tipiche dell’asma e della BPCO.
10. Domanda: Come si cura la BPCO ?
Risposta: un programma di trattamento efficace include quattro componenti di cura: (1) accertamento e monitoraggio della malattia,
(2) riduzione dei fattori di rischio,
(3) trattare la BPCO in fase di stabilità tramite interventi farmacologici e non farmacologici,
(4) trattare le esacerbazioni acute e cioe’ il peggioramento dei sintomi nel breve periodo che richiedono cure mediche domiciliari o ospedaliere. Al fine di ridurre il rischio di BPCO o rallentarne la progressione, il metodo più efficace, anche a livello economico, è sicuramente quello di smettere di fumare. Il trattamento della BPCO stabile comprende l’uso dei broncodilatatori per i sintomi della malattia e i vaccini influenzali uno o due volte l’anno. I trattamenti non farmacologici comprendono: programmi di riabilitazione respiratoria, ossigeno- terapia e, in situazioni limitate, intervento chirurgico. La BPCO è spesso associata a riacutizzazione dei sintomi che richiedono controllo medico domiciliare o ospedaliero.
11. Domanda: Cosa significa GOLD ?
Che impatto può avere il programma sulla BPCO?
Risposta: l’Istituto Nazionale Statunitense per le Malattie Cardiologiche, Polmonari ed Ematologiche e l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, avendo riconosciuto l’importanza della BPCO come problema sanitario pubblico in tutti i paesi del mondo, hanno collaborato al programma GOLD (Iniziativa Globale per le Malattie Polmonari Croniche Ostruttive).
Il programma offre un quadro del trattamento della BPCO, che può essere adattato al sistema sanitario locale e alle varie risorse. L’obiettivo del programma di trattamento raccomandato dal GOLD include: la prevenzione della progressione della malattia; alleviare i sintomi; migliorare la tolleranza all’esercizio fisico; migliorare lo stato di salute; prevenire e trattare le complicazioni e le esacerbazioni; ridurre la mortalità; prevenire o minimizzare gli effetti collaterali da trattamento. Sono state pubblicate numerose opere da parte del Programma GOLD che forniscono informazioni scientifiche e linee guida.
Il programma GOLD è coordinato dalla Commissione Esecutiva, di cui e’ chairman il Prof. Romain Pauwels, dell’Università di Ghent, Belgio. I componenti di questo gruppo provengono da diverse organizzazioni mediche che si interessano dei pazienti affetti da BPCO.
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